POESIA GRANATA – Premio Letterario in lingua italiana e piemontese – Antologia – 5^ Edizione 2019

Autori Vari

Editore: Edizioni “El Torèt” | Monginevro Cultura

Anno: 2019

Pagine: 84

Disponibile per consultazione presso la Biblioteca Granata in via Filadelfia 29/D Torino

Dalla presentazione di Piero Abrate
C’era una volta il Grande Torino… Per fare il verso a Collodi, il padre di Pinocchio, potrebbe essere l’inizio di una fiaba. Di una di quelle scritte dall’autore che ebbe come protagonisti, oltre al celebre burattino di legno, i vari Giannettino o Minuzzolo. Ma quando si parla di imprese epiche come quelle compiute dagli Invincibili, una favola non è sufficiente. Ce ne vorrebbero mille, forse di più. E ancora ci sarebbe qualcosa da narrare. Circoscrivere tutto ad un mito sarebbe sbagliato. Perché il Grande Torino è morto a Superga il 4 maggio del 1949, ma rinasce tutti i giorni nella memoria collettiva, nello spirito di almeno tre generazioni di sportivi. E parlo di sportivi e non soltanto di tifosi. Perché Mazzola, Loik e Gabetto sono stati e sono il simbolo di un’Italia intera, quella rinata dalle macerie di una guerra che ha straziato l’uomo nella sua dignità. Una barbarie che ha fatto indietreggiare l’umanità di millenni. Gli Invincibili divennero in quegli anni del secondo dopoguerra l’esempio calzante di un sogno avverato: cancellare cinque anni di infamie e ridare speranza all’Italia e al mondo intero, attraverso lo sport, la fatica, il sacrificio. Un sogno di rinascita. Proprio come le sfide epiche di Bartali e Coppi che per anni hanno infiammato le strade del Giro o delle più importanti classiche del ciclismo.

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