UN LAVORO DA MEDIANO. ANSIA, SUDORE E SERIE A

di Alessandro Gazzi

Editore: 66thand2nd

Anno: 2022

Pagine: 235

Disponibile per consultazione presso la Biblioteca Granata in via Filadelfia 29/D Torino

Alessandro Gazzi è uno dei pochi eletti. Come milioni di italiani ha cominciato a giocare a calcio da bambino e al contrario di quasi tutti i suoi coetanei è stato presto “osservato” dalle maggiori società. E’ entrato nelle giovanili della Lazio, ha fatto esperienza in serie B nel Bari, ha conquistato con Antonio Conte la promozione in serie A e nel nostro massimo campionato è rimasto per molti anni, dimostrandosi uno dei migliori mediani della sua generazione, particolarmente forte nell’interdizione. Rosso di capelli i tifosi del Torino cantavano per lui: “col Rosso non si passa”. Un giocatore, dunque, che ce l’ha fatta, che non avrebbe mai dovuto avere dubbi sul suo valore e sul suo percorso, uno che ha realizzato in campo quello che milioni di altri possono solo sognare. Ma la vita e la carriera di un calciatore professionista non sono semplici come le interviste ingessate di fine partita, anche un ottimo giocatore può avere dubbi o non riuscire a sconfiggere l’ansia prima della gara. E può trovarsi in situazioni complicate, preso tra la fedeltà al gruppo e il desiderio di fare la cosa giusta. Se è una persona riflessiva, vivrà i momenti di gloria non come tributi necessariamente dovuti all’impegno e al talento, ma quasi come una felice occorrenza del caso. Perché anche per gli eletti il calcio è un lavoro pieno di incognite e di episodi imprevedibili, dove non sempre il risultato corrisponde all’impegno e dove il talento da solo non basta quasi mai. Gazzi ha scritto un libro di sorprendente sincerità ed onestà, mettendo davanti le emozioni e lasciando fuori le convenzioni e la retorica, offrendoci uno sguardo dall’interno su cosa significa giocare sui palcoscenici più importanti del calcio italiano.
“Ora più che mai mi sento un mediano sinistro in un centrocampo a due, un play basso in una linea a tre; un incontrista, un centromediano metodista, un interruttore del gioco avversario, un portatore d’acqua dalla tecnica grezza e dai metodi spicci ma leali, sempre nei limiti. Uno che si era perso e che ha ritrovato se stesso nella zona mediana del campo e che fa della corsa e del sacrificio i suoi pregi principali. Esserci per gli altri”.

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